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Evento in modalità webinar | Sabato 14 dicembre 2024

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La Portulaca oleracea: un tesoro nascosto di benefici per la salute e la cucina mediterranea

La Portulaca oleracea, conosciuta anche come "erba fratesca", è una pianta spontanea da secoli apprezzata nella Macchia Mediterranea per i suoi numerosi benefici salutistici e utilizzi in cucina. Tuttavia, negli ultimi anni è stata erroneamente considerata un'erba infestante, perdendo così il suo posto nella cucina tradizionale. Eppure, questa pianta meriterebbe un ritorno alla ribalta, grazie alla sua ricchezza di composti bioattivi e alle sue incredibili proprietà nutrizionali e terapeutiche.

Un'Antica Tradizione Salutistica

L'importanza della portulaca risale già al Medioevo, quando Matteo Silvatico, medico della famosa Scuola Medica Salernitana, la citava nella sua opera “le Pandette” (Opus Pandectarum Medicinae) come rimedio per trattare disturbi gastrointestinali grazie alla sua natura mucillaginosa e alle sue proprietà diuretiche. Era utilizzata anche per le sue capacità antinfiammatorie, confermandosi come un elemento fondamentale nella medicina popolare.

Valori Nutrizionali e Benefici per la Salute

Numerose ricerche scientifiche hanno riportato che la Portulaca oleracea è una ricca fonte di acidi grassi Omega-3 e Omega-6, essenziali per il benessere del sistema cardiovascolare e nervoso. Oltre ai grassi benefici, la pianta contiene amminoacidi come il triptofano, coinvolto nel miglioramento dell'umore, e una vasta gamma di minerali come ferro, magnesio, calcio e potassio, che supportano la funzione muscolare e diverse attività metaboliche.

Uno studio recente condotto dal dipartimento di Farmacia dell’Università di Salerno ha svelato che la portulaca è ricca di lipidi polari, come ossilipine, sfingolipidi, glicolipidi e fosfolipidi. Questi composti giocano un ruolo cruciale nel mantenimento delle strutture neuronali, nelle attività cardioprotettive e nelle proprietà lenitive per la pelle. Gli estratti di questi lipidi hanno anche dimostrato un'elevata attività antinfiammatoria in studi condotti su diverse linee cellulari. Altre importanti molecole individuate nel corso delle ricerche del Dott. Cannavacciuolo sono le oleraceine. Si tratta di alcaloidi fenolici, peculiarmente ritrovati in Portulaca oleracea. Questi sono noti in letteratura per la loro attività neuroprotettiva e gli studi condotti su cellule hanno dimostrato la loro interessante attività antinfiammatoria.

Ritorno alla Cucina Mediterranea

Dal punto di vista gastronomico, la portulaca è stata a lungo un ingrediente fondamentale nella cucina mediterranea tradizionale, apprezzata per il suo sapore leggermente piccante e la consistenza carnosa. Veniva comunemente consumata cruda in insalate, in  pesti di condimento, oppure essiccata e utilizzata in conserve sott'olio, spesso come accompagnamento a carne, formaggi e salumi.

Oggi, purtroppo, la pianta è meno utilizzata, in parte per la sua reputazione di "erba infestante". Tuttavia, la sua resilienza a suoli aridi e trattamenti chimici la rende una risorsa ecologica e nutrizionale estremamente interessante, che potrebbe essere facilmente reintrodotta nell’alimentazione moderna.

Ricetta: Paccheri di Gragnano con Ricciola e Pesto di Portulaca

Paccheri portulaca Per portare in tavola i benefici della portulaca, ecco una ricetta, che valorizza questo prezioso ingrediente, fatta dallo chef Luigi Malafronte, maestro e docente dell'Istituto Alberghiero di Vico Equense.

Ingredienti per 4 persone:

  • Paccheri di Gragnano IGP (320 g)
  • Ricciola fresca (600 g)
  • Portulaca (50 g)
  • Pinoli (10 g)
  • Pomodorini Corbarino (150 g)
  • Olio extravergine d'oliva q.b.
  • Sale fino q.b.
  • Aceto bianco q.b.
  • Aglio (2 spicchi)
  • Acqua q.b.


Procedimento

  1. image chefPreparazione del pesto di portulaca: Lavate bene la portulaca, sbollentatela brevemente in acqua con sale e aceto, poi raffreddatela subito in acqua e ghiaccio. Frullate con olio EVO, pinoli tostati, sale e, se gradito, aglio, fino a ottenere un pesto liscio e di colore verde vivo.
  2. Cottura della ricciola: Sfilettate la ricciola, condite con sale, pepe e olio EVO, cuocete in forno a 140°C per circa 8 minuti.
  3. Preparazione del fumetto di pesce: Fate soffriggere aglio e olio, aggiungete la lisca e la testa della ricciola, fate rosolare e aggiungete acqua. Cuocete per 30 minuti, poi filtrate.
  4. Preparazione del sugo: Fate appassire i pomodorini in padella con olio e aglio, aggiungete il fumetto di ricciola e fate cuocere brevemente.
  5. Mantecatura della pasta: Cuocete i paccheri in acqua salata, scolateli al dente e mantecate con la ricciola a cubetti, il pesto di portulaca e il sugo di pomodorini.
    Guarnite con filetti di ricciola e un pomodorino confit per un piatto che unisce gusto e benessere.

La portulaca è molto più di un'erba infestante: è una pianta straordinaria, ricca di nutrienti e sostanze bioattive che possono contribuire a migliorare la nostra salute. Riscoprirla e reintegrarla nella dieta, soprattutto in ricette della tradizione mediterranea, rappresenta un'opportunità per un'alimentazione sana e sostenibile.

Riferimenti: (1) Cannavacciuolo, C., Napolitano, A., Heiss, H. E., Dirsch, M.V., Piacente, S. (2022). Portulaca oleracea, a rich source of polar lipids: Chemical profile by LC-ESI/LTQOrbitrap/MS/MSn and in vitro preliminary anti-inflammatory activity. Food Chem, 388, 132968. (2) Abdel Moneim, A. E., (2013). The neuroprotective effects of purslane (Portulaca oleracea) on rotenone-induced biochemical changes and apoptosis in brain of rat. CNS & Neurological Disorders DrugTargets.12, 830–841. 

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Ciro Cannavacciuolo

Scritto da Ciro Canavacciuolo

Ph.D. Esperto di Alimenti funzionali e superfood. Dottore di Ricerca in scienze del farmaco e ricercatore universitario in fitochimica e farmacognosia, il Dott. Cannavacciuolo è autore di diverse pubblicazioni scientifiche mirate allo studio di prodotti vegetali con forte focus su alimenti funzionali e superfoods. Sarà proposto un viaggio alla scoperta di nuove materie prime ed alimenti molto ambiti nel settore nutraceutico per le loro proprietà chimiche e biologiche. Saranno valutate diverse soluzioni per favorire il benessere al naturale, a partire dal mondo degli estratti fino alla auto produzione di piccoli alimenti funzionali.

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