Gli integratori per rallentare e migliorare il processo di invecchiamento

Le evidenze di studi scientifici sull'utilità di Selenio e Q10 contro l'invecchiamento

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Ancora una volta gli scienziati svedesi hanno dimostrato come la combinazione di selenio e coenzima Q10 sia una strategia utile per mantenersi in forma anche in età avanzata.

Invecchiando, ci succedono parecchie cose. Calano i livelli di energia, il cuore si indebolisce e questi cambiamenti vanno senza dubbio a compromettere la qualità della nostra vita, ma non dovrebbe essere così. Degli scienziati svedesi, guidati dal cardiologo Urban Alehagen dell’Università di Linköping, hanno recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista Biofactors un nuovo studio che suggerisce come la combinazione di selenio e coenzima Q10 sia utile per uomini e donne in età avanzata.

Bisognerebbe sapere che già nel 2013 Alehagen (cardiologo svedese, ricercatore e professore associato presso l'università di Linkoping in Svezia) aveva pubblicato il primo studio che mostrava come il selenio (SelenoPrecise) ed il  coenzima Q10 (Q10 Gold) somministrati ad un vasto gruppo di uomini e donne anziani ma in buona salute ne migliorasse la qualità della vita sotto vari aspetti. Questo studio, chiamato (KiSel-10), è stato condotto su 443 uomini e donne con età compresa tra i 70 e gli 88 anni, ed è stato pubblicato nell’International Journal of Cardiology.

In breve, Alehagen e i suoi colleghi hanno dimostrato che, nei partecipanti allo studio a cui sono stati somministrati quotidianamente integratori di lievito di selenio (200 microgrammi) e coenzima Q10 (200 mg), le morti per malattie cardiovascolari erano del 50% inferiori rispetto a coloro che avevano assunto pillole identiche “fittizie” note anche come placebo.

Nel gruppo di trattamento attivo, il 5,9% dei partecipanti sono deceduti a causa di malattie cardiovascolari alla fine dei cinque anni di follow-up, rispetto al 12,9% nel gruppo placebo. Inoltre, i volontari nel gruppo di trattamento (attivo) presentavano livelli significativamente inferiori di una sostanza nota come NT-proBNP, un indicatore biochimico di insufficienza cardiaca. Alti livelli di questa sostanza indicano che il cuore lavora sotto maggiore pressione.

Alehagen e il suo team di scienziati hanno continuato ad analizzare i campioni originali di sangue prelevati nel corso dei quattro anni di studio anche dopo il termine dello stesso. La parte interessante è che nei pazienti che avevano assunto l'integrazione, l'effetto benefico si è prolungato nel tempo anche dopo aver terminato il protocollo.

Inoltre dallo studio più recente di follow-up, che è il 12° pubblicato sulla base delle scoperte del KiSel-10, è stato confermato che i due integratori somministrati in combinazione sono davvero efficaci nell’aiutare la persona anziana. Essi infatti favoriscono il mantenimento di un buono stato di salute con particolare riguardo all'inferiore incidenza di fibrosi, fenomeno noto in età avanzata, che consiste nello sviluppo di tessuto cicatriziale nel muscolo cardiaco che ne riduce la forza.

I 12 studi che Urban Alehagen ed i suoi colleghi hanno prodotto fino ad ora sono considerati molto utili per la comprensione del processo di invecchiamento e di come questo influisca sulle persone. Allo stesso tempo questa ricerca preziosa mostra come si possa mantenere una buona qualità di vita avvalendosi dell’aiuto di composti naturali che sembrano giocare un ruolo molto importante per la salute.

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Fonte:

Lavoro a partenza: Alehagen U, et al. Cardiovascular mortality and N-terminal-proBNP reduced after combined selenium and coenzyme Q10 supplementation. Int J Cardiol. 2012
Biofactors. 2017 Dec 8. doi: 10.1002/biof.1404.Less fibrosis in elderly subjects supplemented with selenium and coenzyme Q10-A mechanism behind reduced cardiovascular mortality?

 

Scritto da Kewin Eichner Witt

Lavora presso l'azienda farmaceutica danese Pharma Nord, ha fondato la filiale di Pharma Nord in Italia. Segue vari centri in Italia dove il Q10 viene utilizzato per patologie, tra cui cardiologia, fibromialgia, malattie mitocondriali (malattie rare).

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